LA CARRIERA CINEMATOGRAFICA

Valentino non ebbe gli inizi facili. Cominciò a farsi il giro degli uffici delle case di produzione cinematografica, riuscendo, dopo diversi tentativi, a farsi assumere come comparsa a cinque dollari al giorno. Secondo Alexander Walker "apparve per la prima volta nel film "Alimony" del 1917 come comparsa in costume in una scena di ballo; successivamente ebbe parti analoghe, comparendo in rapide e fugaci sequenze nelle vesti di bullo italiano, di cavaliere medievale in armatura e persino in quelle di un irlandese" (1977). Alcuni studiosi ritengono che Valentino ai primordi della sua carriera abbia fatto delle apparizioni straordinarie nei seguenti film: "The Battle of the Sexes" (1914), "My Official Wife" (1914), "Seventeen" (1916), "The Foolish Virgin" (1916).
Nel 1918 ottenne finalmente la sua prima parte di protagonista nel film "A Society Sensation" dove interpretava Dick Bradley il figlio di un personaggio di elevata classe sociale che dopo una scazzottata cade in mare e viene salvato da sicuro annegamento dalla protagonista (Carmel Myers). In questi primi film non c'è ancora il personaggio del "grande amatore". Comparve poi in una serie di pellicole a basso costo e realizzate in fretta. Nel 1919 lavorò in un film importante per la sua carriera cinematografica: "Eyes of Youth" diretto da Albert Parker. La protagonista era Clara Kimball Young e Valentino recitava la parte di un corrispondente professionista e nella famosa scena della locanda esprime "una delicatezza amorevole che non aveva uguali in nessun attore cinematografico del periodo" (A. Walker, 1977). Ebbe soltanto una piccola parte in questo film, ma la sua interpretazione fece un grande effetto tale da fargli ottenere la parte di Julio nel film "The Four Horsemen of the Apocalypse" (I quattro cavalieri dell'Apocalisse). Fu la sceneggiatrice June Mathis a suggerire alla Metro l'impiego nel film di Valentino, dopo averlo visto in "Eyes of Youth". Nella sequenza del tango, caratterizzata da pose sensuali e pigramente lascive, Valentino, magistralmente diretto da Rex Ingram, dà il meglio di sé. In questo primo film del sodalizio artistico con la celebre sceneggiatrice, Valentino si segnalò per la particolare gestualità amorosa e per la disinvoltura espressa. Inoltre egli rivelò nel corso del film una grande versatilità e una certa sicurezza nel mutare l'interpretazione. Per merito di June Mathis ebbe numerose altre occasioni per esprimere il suo talento. Dopo "The Four Horsemen of the Apocalypse" girò "Uncharted Seas" con la bellissima Alice Lake nel quale ampliò e affinò la sua tecnica di recitazione. Nel 1921 la Rambova cominciò ad avere una certa influenza nella carriera di Valentino. "Camille" (La signora delle camelie), realizzato in questo stesso anno, più che per la partecipazione dell'attore viene ricordato per i disegni in stile art-decò della stessa Rambova e per l'interpretazione di Alla Nazimova. Valentino si rifece con il film successivo "The Conquering Power" (La commedia umana) tratto da "Eugénie Grandet" di Honoré de Balzac. Il film fu diretto di nuovo da Rex Ingram, uno dei più grandi registi del cinema muto hollywoodiano. Dice Alexander Walker che Ingram "aveva un istinto particolare che gli permetteva di individuare la chiave del fascino di un attore. Teneva la cinepresa sempre in funzione durante la recitazione e poi sceglieva i momenti in cui gli attori risultavano più spontanei" (1977). In questo film del 1921 Valentino ebbe modo di mostrare tutto il suo talento interpretando magistralmente Charles Grandet. Poi Valentino ruppe i rapporti con la Metro. "The Sheik" (Lo sceicco), il suo primo film per la Famous Players Lasky, segnò una svolta ormai decisiva nella sua carriera cinematografica. Il film fu diretto da George Melford, regista di pellicole d'azione. L'interpretazione di Valentino contribuì in modo decisivo al successo del film. Gli incassi ai botteghini fecero capire ai produttori che il divo poteva diventare una miniera d'oro. "The Sheik" assegnò a Valentino la consacrazione definitiva di amante irresistibile. L'ascesa di Valentino fu breve e veloce. Nei primi due anni di grande popolarità interpretò ben nove film. Alcune pellicole vennero realizzate in fretta con lo scopo di sfruttare commercialmente il successo del divo. La Rambova spesso si battè con produttori e registi affinchè suo marito venisse impiegato in film di grande qualità e di sicuro valore artistico invece che in pellicole in cui il grande talento di Valentino fosse sprecato. Questo fu uno dei motivi che indusse i coniugi Valentino alla rottura con la casa di produzione Famous Players-Lasky. Nel febbraio del 1923 un certo George Ullman entrò nella vita di Valentino proponendogli un affare che avrebbe dovuto salvare l'attore senza lavoro da una disperata situazione finanziaria. Dopo una pausa di due anni Valentino interpretò "Monsieur Beaucaire" di cui la Rambova aveva curato le scene. Diretto da Sidney Olcott,Valentino in questo film si calò completamente nel personaggio e avvolto in pizzi, ricami e satin mise in evidenza doti umoristiche e atletiche. L'interpretazione è abbastanza variegata: è possibile infatti ammirare Valentino nei panni di un duca, di un ballerino e di un barbiere, sempre con un atteggiamento ironico che si trasmette al pubblico. I suoi ultimi tre film vennero girati dopo la rottura definitiva con la Famous Players Lasky. Valentino si separò dalla Rambova e poi interpretò "The Eagle" (L'Aquila Nera) con l'ottima regia di Clarence Brown e "The Son of the Sheik" (Il figlio dello sceicco) nel quale fu diretto di nuovo da un buon regista: George Fitzmaurice. Ma quando il film arrivò sugli schermi, Valentino era già morto.



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